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Milano, 14 maggio 1977. Giorno di una manifestazione contro la repressione. Lo spezzone dell'"autonomia operaia" si stacca dal percorso ufficiale per sfilare sotto il carcere di San Vittore. Nei pressi della prigione, un collettivo di quartiere imbocca via De Amicis e, armi in pugno, spara sulla polizia schierata per contenere i manifestanti. Un agente, Antonio Custra, viene colpito a morte. Uno dei tanti fotografi presenti immortala la figura di un dimostrante col passamontagna, solo, in mezzo alla strada, con le gambe divaricate e le braccia tese a impugnare con ambo le mani una pistola puntata verso la polizia. Quella foto diventa la rappresentazione dell'aspetto tragico del Movimento del '77: così nasce l'immagine icona degli "anni di piombo". Un'immagine che è stata l'incubo di una generazione e che oltre trent'anni dopo continua a evocare un passato che non passa per tutti quelli che ne furono i protagonisti: i rivoltosi, le vittime, le istituzioni, i politici, i media e l'opinione pubblica. Il libro è composto da una ricca documentazione iconografica e offre la possibilità di analizzare a fondo il contesto politico e sociale che ha prodotto l'evento fissato in quelle immagini.